CHE COS’È

 

 

La diagnosi

 

 

Il “Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali” (DSM-5; APA, 2013) definisce il Disturbo Fittizio come una condizione caratterizzata da produzione o simulazione intenzionale, in sé stessi o altri, di sintomi fisici o psicologici, al fine di acquisire il ruolo di malato. La simulazione non è controllabile da parte del paziente. Per fare diagnosi di Disturbo Fittizio è necessario verificare e accertare la reale e volontaria contraffazione dei sintomi di malattia nonostante non ci siano apparenti vantaggi da tale condizione, e devono essere presenti i seguenti aspetti:

 

  • Simulazione o produzione di sintomi fisici o psicologici falsi, di malattia o infortunio che sono stati accertati essere parte della menzogna stessa del paziente
  • Il paziente si presenta agli altri come malato o infortunato
  • Nonostante non ci siano vantaggi per il soggetto tale comportamento appare palesemente come falso
  • Non sono presenti altri disturbi mentali tra cui disturbo delirante di personalità

 

Il Disturbo può presentarsi con un singolo episodio o più eventi di simulazione di malattia e quindi ricorrenti.

 

Nel caso in cui tale disturbo sia rivolto verso altri sono presenti i seguenti aspetti:

 

  • Simulazione o produzione di sintomi fisici o psicologici falsi, di malattia o infortunio in un altro soggetto, che sono stati accertati essere parte della menzogna stesso del paziente
  • Il soggetto parla di un’altra persona come malata quando la presenta agli altri
  • Nonostante non ci siano vantaggi per il soggetto tale comportamento appare palesemente come falso
  • Non sono presenti altri disturbi mentali tra cui disturbo delirante di personalità

 

Anche in questo caso c’è la possibilità che il disturbo si presenti con singolo episodio o episodi ricorrenti.

Non è ben definita la prevalenza del disturbo nella popolazione generale, tuttavia si riscontra una percentuale dell’1% nella popolazione ospedaliera, che soddisfa i criteri per la diagnosi. Tipicamente tale condizione esordisce nella prima età adulta (DSM-5; APA, 2013).

 

 

Come si presenta

 

 

Le persone che soffrono di tale disturbo non si sottopongono facilmente a psicoterapia, e nonostante presentino in modo molto sentito e intenso la loro sintomatologia agli altri, restano molto vaghi se si vuole approfondire l’argomento con loro. Hanno una importante conoscenza tecnica della sfera medica e spesso fanno richieste di prescrizioni di antidolorifici per il dolore che sostengono di provare. L’esito negativo degli accertamenti medici non viene accettato e spesso il paziente sposta i sintomi su un’altra parte del corpo, o comunque dichiara di accusare nuovi problemi fisici o psicologici. Nel caso in cui i sintomi vengano smascherati, tali pazienti, se in ospedale, si dimettono ed eventualmente ricoverano in un altro ospedale di un’altra città.

 

 

 

Ipotesi eziologiche 

 

 

Il Disturbo Fittizio solitamente si presenza in concomitanza di un forte evento stressante di vita, di carattere emotivo e sociale. Gli individui che ne sono affetti spesso hanno una stretta conoscenza dell’ambiente medico, perchè loro o dei familiari hanno avuto esperienze dirette con il campo della salute (Es. lavoro in ambito medico). Tra i fattori predisponenti ci sono eventi traumatici di violenza fisica o psicologica, negligenza familiare e vissuti di abbandono nel periodo infantile, grave malattia giovanile, oppure presenza di una malattia di un parente che può aver portato alla sua morte.

 

 

COSA SI PUÒ FARE

 

 

Il Disturbo Fittizio è difficile da trattare con la psicoterapia, proprio perché il paziente vuole mantenere la sua condizione di malato. Una buona prognosi è legata alla gestione di tale condizione più che al suo trattamento. In caso di comorbilità e insorgenza di sintomi depressivi o ansiosi è opportuno un sostegno farmacologico per il trattamento della sintomatologia acuta. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT), a seconda dei casi, lavora nelle aree emotive, cognitive e comportamentali interessate, favorendo un lavoro sul riconoscimento delle proprie emozioni, e dei pensieri e convinzioni irrazionali e disfunzionali, sul miglioramento delle strategie per affrontare gli eventi stressanti, e sull’analisi dei propri bisogni.

 

 

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TESTI A CURA DI:

Dott. Martino Miccoli
Psicologo Psicoterapeuta
(Iscrizione all’Ordine degli Psicologi della Toscana n° 7290)

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Approfondimenti

*Coming soon*

 

Bibliografia

American Psychiatric Association (2013). DSM-5. Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.

Cassano G.B, Pancheri P. (1999). Trattato Italiano di Psichiatria (II ed.). Milano: Masson.

Deary, V., Chalder, T., & Sharpe, M. (2007). The cognitive behavioural model of medically unexplained symptoms: a theoretical and empirical review. Clin Psychol Rev, 27(7),781-97.

Feldman M.D., & Eisendrath S.J. (1996). The spectrum of factitious disorders. Washington: APA Press.

Ganser S.J.M. (1898). Ueber einen eigenartigen hysterischen Dammerzustand. “Archiv für Psychiatrie”, 30, pp. 633-635.

Grandi, S., Rafanelli, C., & Fava, G.S. (2011). Manuale di psicosomatica. Il pensiero scientifico