I NOSTRI REPORTAGE: LA SETTIMANA DEL CERVELLO PARTE II

Citazione Consigliata: Mascioni, R. (2017). I Nostri Reportage: La Settimana del Cervello Parte II [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2017/03/24/i-nostri-reportage-la-settimana-del-cervello-parte-ii/

 

In occasione della Settimana del Cervello, evento mondiale di informazione ed educazione sanitaria, Tages Onlus ha organizzato, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo di San Casciano Val di Pesa, un incontro informativo rivolto a insegnanti e genitori.

Abbiamo parlato di DSA (Disturbi Specifici di Apprendimento) riportando un’esperienza di un Istituto Comprensivo dell’Umbria. Si riportano i risultati e le considerazioni di un’esperienza triennale nelle prime classi della Scuola Primaria di un territorio dell’Umbria (circa 1000 alunni).

L’Istituto Comprensivo Gualdo Tadino, in anticipo di ben 4 anni sulle direttive della recente Legge 170/2010 sui DSA, ha delineato un chiaro percorso di gestione degli alunni con DSA fin dal 2006: da interventi di identificazione precoce al supporto didattico con attività mirate, dalla comunicazione alla famiglia alla diagnosi.

Punto di forza dell’intervento è quello di intraprendere un percorso, a partire dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, che possa portare, alla fine della classe seconda della Scuola Primaria, ad individuare in modo tempestivo i bambini con DSA e supportarli nel percorso scolastico futuro.

Nella definizione del titolo “PREVENIR@ABILITARE” dato al progetto sono contenuti i gli obiettivi fondamentali:

  • PREVENZIONE Esistono dei ‘campanelli d’allarme’ nella Scuola dell’Infanzia che predicono la possibilità di trovarsi di fronte ad un probabile e futuro alunno con DSA: un pregresso o concomitante Disturbo Specifico di Linguaggio e abilità metafonologiche e visuo-attenzionali non adeguate. In una qualunque classe 1^ della Scuola Primaria i bambini che si avvicinano alla letto-scrittura sono fra loro molto eterogenei e l’apprendimento successivo è influenzato:
    • dalle abilità di base (cognitive, linguistiche, di memoria a breve termine…),
    • dalla metodologia utilizzata dall’insegnante (per alcuni più consona, per altri meno)
    • da una precoce individuazione dei ‘punti deboli’ su cui è necessario soffermarsi, a seconda del bambino.

I bambini, inoltre, possono presentare difficoltà diverse: alcuni hanno tempi più lunghi di acquisizione, mentre altri hanno difficoltà di memorizzazione e automatizzazione del processo di letto-scrittura, difficoltà che rischiano la cronicizzazione nel secondo ciclo di scuola primaria.

Considerato che non è opportuno etichettare il bambino con una diagnosi definitiva a fine classe prima della scuola primaria – diagnosi possibile solo a fine seconda ed inizio terza – si suggerisce un intervento precoce e congiunto fra insegnanti, genitori ed esperti per due motivi fondamentali:

  1. Nel caso che si tratti di un ritardo di sviluppo il bambino deve essere messo nella condizione di recuperare il distacco dai compagni.
  2. Nel caso di probabile DSA è necessario evitare il più possibile l’ampliamento di distanza di prestazione rispetto ai compagni.
  1. ABILITAZIONE: Il soggetto con DSA deve acquisire una funzione che ancora non possiede avvalendosi di un sistema neurobiologico che presenta delle caratteristiche che ne ostacolano l’apprendimento. Non si può parlare, quindi, di rieducazione o di riabilitazione dato che non c’è niente da riparare: è preferibile parlare di abilitazione. I laboratori rivolti ai bambini della classe 2^ della Scuola Primaria sono finalizzati al potenziamento della funzione o di quelle sue componenti che risultano deficitarie attraverso cicli di esercitazioni mirati e specifici. Lo spazio dedicato agli alunni DSA delle classi 1^ e 2^ della Scuola Secondaria di Primo Grado ha l’obiettivo fondamentale di offrire un supporto nello studio e nello svolgimento dei compiti, secondo metodologie ed obiettivi concordati con gli insegnanti.
  2. @: L’at (‘chiocciola’) rimanda all’idea del computer ed, in particolare, al duplice ruolo degli strumenti informatici nell’intervento con i bambini con DSA; possono avere infatti funzionalità:
    • esecutiva (permettono di eseguire i compiti assegnati),
    • abilitativa (permettono di esercitare le funzioni deficitarie).

Il progetto si articola durante l’intero anno scolastico e si divide in quattro interventi differenziati ma continui a partire dall’ultimo anno della Scuola dell’Infanzia, durante i primi due anni della Scuola Primaria fino alle classi dei primi due anni della Scuola Secondaria di Primo Grado.

I risultati sono molteplici e complementari. Si possono riassumere in tre principali aree, raggruppandoli rispetto ai “beneficiari”:

  1. Insegnanti. Si stimola un miglioramento professionale per quanto riguarda:
    • la conoscenza di strategie didattiche mirate per sostenere gli alunni in difficoltà;
    • la crescita di una mentalità “valutativa” e, al tempo stesso, rispettosa del momento evolutivo di ogni singolo bambino;
    • la crescita di una mentalità di “verifica periodica” di ciò che si è voluto insegnare e di ciò che è stato veramente appreso.
  2. Bambini:
    • ricevono interventi mirati a livello di sviluppo di ogni singolo;
    • sono aiutati precocemente;
    • imparano con attività divertenti;
    • ricevono un monitoraggio costante della loro evoluzione individuale;
    • sono inviati ad un approfondimento diagnostico in tempo utile riducendo, così, gli invii impropri.
  3. Genitori. Ricevono
    • informazioni chiare sul tema dei DSA e sulla necessità di intervenire tempestivamente;
    • una comunicazione continua attraverso la condivisione di informazioni tra insegnanti, esperti e genitori;
    • un supporto continuo nel percorso da intraprendere nei casi significativamente a rischio.

La spinta che anima il lavoro di esperti, insegnante e genitori è la convinzione che è possibile migliorare la qualità dei servizi alla persona attraverso una progettazione condivisa, valorizzando tutte le risorse del territorio.

 

Per chi fosse interessato è possibile consultare gli Atti dei Seminari organizzati da Tages Onlus per la Settimana del Cervello al seguente link:

ATTI DEI SEMINARI

 

Dott.ssa Roberta Mascioni

Psicologa, Specialista in Psicologia Evolutiva

Iscritta all’Ordine degli Psicologi dell’Umbria, N° 483

 

I NOSTRI REPORTAGE: LA SETTIMANA DEL CERVELLO PARTE I

Citazione Consigliata: Lorenzini, A. (2017). I Nostri Reportage: La Settimana del Cervello Parte I [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2017/03/24/i-nostri-reportage-la-settimana-del-cervello-1/

 

La “Settimana del Cervello” è un’iniziativa coordinata dalla European Dana Alliance for the Brain in Europa e dalla Dana Alliance for Brain Initiatives negli Stai Uniti allo scopo di sollecitare la curiosità della popolazione nei confronti della ricerca sul cervello.

Per l’edizione del 2017, organizzata dal 13 al 17 marzo, la tematica selezionata è stata: “Curare il cervello migliora la vita”. Sono stati proposti circa 300 eventi a livello nazionale, 150 le città italiane coinvolte e più di 200 i professionisti che hanno partecipato organizzando screening, seminari, convegni, mostre gratuite rivolte alla popolazione.

Grazie all’intenso lavoro organizzativo della Dott.ssa Donatella Ruggeri e della Dott.ssa Elisa Grippa, da quest’anno anche in Toscana molti sono stati gli eventi proposti.

A Firenze, l’Associazione Tages Onlus ha partecipato organizzando una serata informativa per conoscere l’ictus cerebrale e la demenza senile: “Ictus e Demenza: cosa sono e quali interventi riabilitativi esistono”. Il seminario si è tenuto lunedì 13 marzo presso la sede dell’associazione in via della Torretta 14 a Firenze.

Per l’occasione sono intervenuti vari professionisti che hanno approfondito la clinica delle patologie neurologiche ed i possibili interventi riabilitativi per i pazienti, oltre ad il sostengo psicologico per i familiari.

La Dott.ssa Amalia Ferrara, infermiera Case Manager della Stroke Unit – AOU dell’Ospedale Careggi di Firenze ha affrontato la diagnosi e terapia dell’ictus; dando particolare rilievo alla campagna di prevenzione dell’ictus promossa dalla regione Toscana e alle tre R: Riconoscere i sintomi, Reagire rapidamente e Ridurre il rischio.

A seguire il Geriatra, Dr. Enrico Mossello, dell’Unità di Ricerca in Medicina dell’Invecchiamento – AOU dell’Ospedale Careggi di Firenze ha coinvolto la platea parlando di demenze, dell’incidenza sempre maggiore nella nostra popolazione della malattia di Alzheimer e dei sintomi che accompagnano l’insorgenza e il decorso della patologia. Conclude l’intervento accennando ad alcuni degli interventi di stimolazione cognitiva rivolti ai pazienti con malattie neurodegenerative.

Riprende ed amplia l’argomento della riabilitazione/stimolazione neuropsicologica di ictus e demenza la Dott.ssa Alessandra Lorenzini, Psicologa Psicoterapeuta e Neuropsicologa dell’Associazione Tages Onlus. La serata si conclude con l’intervento del Dott. Simone Cheli Psicologo Psicoterapeuta, Scuola di Scienze della Salute Umana dell’Università degli Studi di Firenze. Il dott. Cheli affronta la difficile tematica del carico gestionale e psicologico del caregiver del paziente affetto da malattia neurologica.

La serata ha riscosso un grande successo e la platea ha partecipato con interesse, ponendo varie domande sugli argomenti trattati durante l’incontro. Ci auguriamo che questo sia un buon inizio per dare il via ad un servizio specifico rivolto ai pazienti e ai familiari di pazienti affetti da malattie neurologiche all’interno del nostro centro.

 

Per chi fosse interessato è possibile consultare gli Atti dei Seminari organizzati da Tages Onlus per la Settimana del Cervello al seguente link:

ATTI DEI SEMINARI

 

Dott.ssa Alessandra Lorenzini

Psicologa, Psicoterapeuta, Neuropsicologa

Iscritta all’Ordine degli Psicologi del Veneto, N° 7269