COS’E’ IL TRAUMA?
Il trauma psicologico si può manifestare in seguito all’esposizione ad eventi esterni (ambientali o interpersonali) talmente stressanti da sovrastare la capacità di tolleranza individuale e da produrre nell’individuo un profondo impatto sui suoi processi psicologici (capacità di integrazione delle informazioni, memoria, coscienza, senso di continuità del sé, ecc…). Si può dunque considerare traumatica qualsiasi esperienza che venga percepita dall’individuo come travalicante le proprie risorse e capacità di fronteggiamento e che non consenta un recupero efficace per il mantenimento del proprio benessere e/o dell’integrità psichica.
QUALI SONO GLI EVENTI TRAUMATICI?
Esistono diverse forme di esperienze potenzialmente traumatiche a cui una persona può andare incontro nel corso della vita. Principalmente si distinguono due tipi di “trauma”:
- traumi con la “T maiuscola”, ovvero esperienze estreme che minacciano l’integrità fisica propria o delle persone care, come ad esempio disastri naturali, abusi fisici/sessuali, aggressioni, gravi incidenti stradali, ecc.
- traumi con la “t minuscola”, ovvero esperienze soggettivamente disturbanti che sono caratterizzate da una percezione di pericolo o distress frequente, ripetuta ed intensa, ma non soverchiante, caratterizzate da umiliazioni, abbandoni, critiche, neglect fisico o emotivo, quali ad esempio interazioni difficili con persone significative (es. genitori o altri caregiver) o esperienze ripetute di bullismo, ecc. Queste condizioni, se sussistono fin dalla primissima infanzia e si perpetuano nelle fasi di formazione dell’individuo, possono avere un impatto sulla salute psicofisica di gran lungo maggiore rispetto a “T” singoli e portare a condizioni cliniche ascrivibili al “trauma relazionale precoce” (Schore, 2003) con forme di disorganizzazione cognitiva, emotiva e percettiva da moderate a gravi.
COME SI MANIFESTA IL TRAUMA?
Non tutti gli individui che vivono un’esperienza traumatica reagiscono allo stesso modo. Alcune persone sottoposte ad un evento potenzialmente traumatico possono percepire che ciò che è capitato loro è stato molto brutto, doloroso e soverchiante, ma non percepiscono sintomi post-traumatici o effetti a lungo termine e riescono ad integrarlo bene nella loro esperienza arrivando al completo recupero in breve tempo. Per altre persone questo è più difficile e le risposte individuali variano da piccole difficoltà a ritornare alla propria vita quotidiana, fino a reazioni più complesse, in cui l’elaborazione del trauma non avviene spontaneamente. In questo caso i pensieri, le emozioni e le sensazioni corporee dell’evento restano bloccate al tempo del trauma e danno vita a sintomi che compromettono il normale funzionamento psichico e il benessere della persona.
Recentemente il “Manuale Statistico e Diagnostico dei Disturbi Mentali” (DSM-5, 2013) ha riorganizzato la sintomatologia del Disturbo da Stress Post-Traumatico (PTSD) secondo quattro categorie principali:
- sintomi intrusivi, come memorie o sogni ricorrenti, flashback, reazioni fisiologiche marcate quando esposti a fattori interni o esterni collegati al trauma;
- evitamento persistente di situazioni che evocano il trauma, di sensazioni o ricordi ad esso associati;
- alterazioni nel pensiero e nelle emozioni associate all’evento come amnesie, convinzioni negative su di sè, distorsioni cognitive rispetto alla causa o alle conseguenze dell’evento, forti emozioni di colpa, rabbia, vergogna e perdita di piacere e delle emozioni positive;
- alterazioni dell’attivazione fisiologica, come irritabilità, ipervigilanza, risposte di allarme, problemi di concentrazione, disturbi del sonno.
Nelle persone che sono state sottoposte ad eventi sono altresì molto frequenti disturbi ansioso-depressivi e sintomi o disturbi dissociativi.
QUALI SONO I DISTURBI CORRELATI AD EVENTI TRAUMATICI O STRESSANTI?
Eventi traumatici e stressanti possono contribuire alla manifestazione di qualsiasi quadro clinico, ma nell’adulto i disturbi più frequentemente associati ad esperienze traumatiche sono:
- Disturbi dell’adattamento
- Disturbo da stress acuto
- Disturbo da stress post-traumatico (PTSD)
- Disturbo post-traumatico complesso (PTSDc)
- Disturbo di depersonalizzazione/derealizzazione
- Amnesia dissociativa
- Disturbo Dissociativo dell’identità
- Disturbo Borderline di Personalità
- Disturbo correlato ad eventi traumatici e stressanti con altra specificazione
- Disturbo Dissociativo con altra specificazione
- Alcuni casi di Disturbo da Sintomi Somatici, Disturbo da Ansia di Malattia e Disturbo di Conversione
COME SI CURA IL TRAUMA?
Attualmente, tra le terapie evidence-based per il PTSD ed i disturbi trauma-correlati, il protocollo cognitivo comportamentale di Esposizione Prolungata (Prolonged Exposure Therapy) o di Terapia Narrativa (Narrative Exposure Therapy), insieme alla tecnica dell’EMDR (Eye Movement Desensitization and Reprocessing), rappresentano le procedure di elezione raccomandate dalle linee guida internazionali.
Dopo aver fornito ai pazienti nozioni psicoeducative sulle possibili risposte che gli esseri umani sperimento durante e dopo un evento traumatico, questi trattamenti mirano ad ampliare il repertorio delle abilità di regolazione emotiva del paziente e si concentrano sulle molteplici componenti del PTSD: dall’aspetto sintomatologico (es. flashback, incubi, iperarousal, perdita della dimensione presente), alle cognizioni irrealistiche su di sé, il mondo e gli altri (es. il mondo è cattivo, sono incapace di affrontare lo stress legato all’evento traumatico, mi sento colpevole), alle componente emozionale (vissuti di paura, colpa, vergogna, rabbia) e sensoriale (sensazioni corporee associate). Tutti questi interventi, attraverso un’esposizione guidata ad alcuni aspetti specifici dell’esperienza vissuta, hanno lo scopo di integrare tale evento/i nella memoria a lungo termine del paziente e nella sua narrativa personale.
Accanto a questi trattamenti standard si colloca anche la Psicoterapia Sensomotoria, caratterizzata da un approccio psicoterapeutico integrato che unisce in sé principi della terapia orientata al corpo, delle neuroscienze e della teoria dell’attaccamento.