I Nostri Reportage: Incontro con Gabriele Caselli

Citazione Consigliata: Cheli, S. (2017). I Nostri Reportage: Incontro con Gabriele Caselli [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2017/10/08/i-nostri-reportage-incontro-con-gabriele-caselli/

 

A partire dagli anni 80 il tema del worry (lett. preoccupazione) diviene sempre più rilevante nel dibattito psicologico e si connota sempre più di caratteristiche processuali e trasversali a diversi disturbi psicopatologici. In particolare, Thomas D. Borkovec ed il suo team alla Pennsylvania State University iniziano a declinare le componenti di quello che nell’italiano scientifico è tradotto rimuginio (ovvero il worry inglese). Già nelle prime formulazioni il worry/rimuginio è definito “una catena di pensieri ed immagini, negativamente carico a livello emotivo e relativamente incontrollabile” (Borkovec, Robinson, Pruzinsky, & Dupreee, 1983, p. 10) che si caratterizza per ripetitività e perseveranza. Nel corso degli anni ’90 il lessico clinico si arricchisce sempre più, affiancando al concetto di rimuginio quello di ruminazione (engl. rumination) come una modalità di analizzare cause e conseguenze di eventi negativi tramite processi di pensiero considerati disfunzionali, ridondanti, ripetitivi e stereotipici (Klinger, 1996).

Con il nuovo millennio il tema diviene sempre più predominante. Al di là dei dibattiti scientifici e personali che ancora oggi animano le varie correnti della moderna CBT (Ruggiero, 2017), le innovazioni e gli studi riconducibili alla cosidetta Terza Onda (Hayes, 2004) o ad un’evoluzione interna agli approcci standard (Harvey, Watkins, Mansell, & Shafran, 2004), appaiono tutti convergere su le dimensioni e i processi transdiagnostici della sofferenza umana. Ed all’interno di questa cornice, particolare rilevanza assumono i processi di pensiero perseveranti e ripetitivi ed il lavoro svolto da Adrian Wells e da studi ed autori riconducibili alla Metacognitive Therapy (MCT) da lui sviluppata (Wells, 2009). Sin dai primi anni ’90 il focus clinico della MCT è sempre stato l’interconnessione tra rimuginio e ansia (Wells, 1995) e tra ruminazione e depressione (Papageorgiou & Wells, 2001), evidenziando la centralità di questo tipo di processi transdiagnostici ripetitivi nello sviluppo e nel mantenimento dei disturbi psicopatologici.

In parallelo a questa storia anglosassone della CBT moderna, vi è una storia (fortunatamente) italiana che si interconnette con la prima e contribuisce non solo al dibattito nostrano ma anche a quello internazionale. Come ha più volte rimarcato una delle fondatrice del gruppo di Studi Cognitivi (Sassaroli, 2016; 2017), il lavoro clinico e sperimentale sul rimuginio si origina dal fallimento delle strategie standard nel fronteggiare patalogie perseveranti quali i disturbi alimentari. La concettualizzazione classica del cognitivismo clinico à la italien si era focalizzato sull’organizzazione dei contorni del Sé, in particolare in termini di “insufficiente demarcazione tra sé e gli altri” (Guidano, 1992, p. 47). Una concettualizzazione che sulla scia dell’epistemologia costruttivista tendeva a porre il focus primario (e a volte esclusivo) della terapia sull’autorganizzazione delle dimensioni di significato personale. Per chi invece si trovava a lavorare con patologie altamente invalidanti (es. disturbi alimentari, disturbo ossessivo compulsivo, etc.) il tema centrale sembrava apparire la comprensione ed il trattamento dei meccanismi di mantenimento (Mancini, Sassaroli & Semerari, 1984) e quindi di quell’insieme di processi ricorsivi che spesso prescindono da complesse e sovraordinate costruzioni di noi terapeuti. Così il lavoro degli Studi Cognitivi e di altri centri italiani si inserisce progressivamente in quella che gli autori di Rimuginio. Teoria e Pratica del Pensiero Ripetitivo (Caselli, Ruggiero & Sassaroli, 2017) definiscono la svolta processualista. Ed in particolare quell’insieme di interventi (da loro definiti) top-down (Sassaroli & Ruggiero, 2016) che si caratterizzano per il focus sulle dimensioni metacognitive e ripetitive della sofferenza umana. In quest’ottica (mutuata dall’opera di Borkovec prima e soprattuto Wells poi) la funzione metacognitiva viene vista in una nuova veste “non più di mediazione olistica globale, sorta di onnipotente homunculus intermedio tra stimolo e risposta…ma…di controllo esecutivo retroattivo (feedback) fondamentalmente metacognitivo” (Caselli, Ruggiero & Sassaroli, 2017, p. 19). Come ha chiaramente rimarcato Gabriele Caselli durante la presentazione del libro scritto con Ruggiero e Sassaroli (2017), l’intervento in ottica MCT mira ad incrementare il livello di consapevolezza delle funzioni volontarie di controllo cognitivo e di selezione attentiva delle informazioni e quindi implementare le strategie di gestione retroattiva della nostra sofferenza.

Al di là degli accesi dibattiti in seno alla CBT italiana (Sassaroli, Caselli & Ruggiero, 2017) e internazionale (Ruggiero, 2017), che ci aguriamo continuino stimolando e forzando chi non ne è protagonista ad aggiornarsi costantemente, il testo presentato presso Tages Onlus rappresenta, a nostro avviso, la più importante rassegna e riflessione critica sui processi di pensiero perseverante presente in lingua italiana ed una delle più interessanti a livello internazionale. Il libro beneficia da una lato di una riflessione clinica ad ampio spettro che non è certo limitabile e circoscrivibile alla MCT e all’opera di Wells, includendo contributi diversi, compreso l’apparentemente dimenticato attaccamento e cognivismo clinico italiano. E dall’altro della crescente mole di ricerche metodologicamente rigorose e clinicamente assai fertili condotte negli ultimi 10 anni da Gabriele Caselli, incluso l’innovativo lavoro sul costrutto di desire thinking (Caselli & Spada, 2013). Non possiamo non essere felici di vedere finalmente un giovane (sic!) ricercatore italiano che riesce a conciliare visibilità e partnership internazionali con un quotidiano impegno nella clinica e nella formazione dei futuri colleghi italiani.

 

Simone Cheli

Presidente Tages Onlus

 

Bibliografia

Borkovec, T. D., Robinson, E.,Pruzinsky,T. & Dupree, J. A. (1983). Preliminary exploration of worry: some characteristics and processes. Behaviour Research and Therapy, 21, 9-16.
Caselli, G., & Spada, M.M. (2013). The metacognitions about the desire thinking questionnaire: Development and psychometric properties. Journal of Clinical Psychology, 69(12):1284-1298.
Caselli, C. Ruggiero, G.M., & Sassaroli, S. (2017). Rimuginio. Teoria e Terapia del Pensiero Ripetitivo. Milan, Italy: Raffaello Cortina Editore.
Guidano, V. F. (1992). Il Sè nel Suo Divenire. Verso una Terapia Post-Razionalista. Torino, Italy: Bollati Boringhieri.
Harvey, A., Watkins, E., Mansell, W., & Shafran, R. (2004). Cognitive Behavioral Processes across Psychological Disorders. A Transdiagnostic Approach to Research and Treatment. Oxford, UK: Oxford University Press.
Hayes, S. C. (2004). Acceptance and commitment therapy, relational frame theory, and the third wave of behavioral and cognitive therapies. Behavior Therapy, 35(4):639-665.
Klinger, E. (1990). Emotional influences on cognitive processing, with implications for theories of both. In P. Gollwitzer & John A. Bargh (Eds.), The Psychology of Action: Linking Cognition and Motivation to Behavior (pp. 168–189). New York, NY: The Guilford Press.
Mancini, F., Sassaroli, S. & Semerari, A. (1984). Teorie psicologiche implicite e soluzioni di problemi nevrotici: un approccio darwinista. In G. Chiari & M.L. Nuzzzo (Eds) Crescita e cambiamento della conoscenza individuale. Psicologia dello sviluppo e psicoterapia cognitivista. Milano: Franco Angeli.
Papegeorgiou, C., & Wells, A. (2001). Metacognitive beliefs about rumination in recurrent major depression. Cognitive and Behavioural Practice, 8:160-164.
Ruggiero, G.M. (2017). Congresso dell’EABCT: il Report della Prima Giornata [Blog Post]. Retrieved from: http://www.stateofmind.it/2017/09/eabct-2017-report/
Sassaroli, S. (2016). Worry and Control as Self-Regulatory Strategies in Eating Disorders: Preliminary Metacognitve Hypotheses. The Third International Congress of Metacognitive Therapy, Milan, Italy, 7-9 April, 2016.
Sassaroli, S. (2017). Introduzione. Rimuginio: Teoria e pratica dell’intervento. In G. Caselli, G.M. Ruggiero & S. Sassaroli, Rimuginio. Teoria e Terapia del Pensiero Ripetitivo (pp. ix-xii). Milan, Italy: Raffaello Cortina Editore.
Sassaroli, S., Caselli, G., & Ruggiero, G.M. (2017). Lo Spettro del Trauma che si Aggira per il Mondo (della Piscoterapia [Blog Post]. Retrieved from: http://www.stateofmind.it/2017/05/trauma-psicoterapia/
Sassaroli, S., & Ruggiero, G.M. (2016). Le Svolte del Cognitivsmo Clinico: la Risposta a Dimaggio [Blog Post]. Retrieved from: http://www.stateofmind.it/2016/11/svolte-cognitivismo-clinico/
Wells, A. (1995). Meta-cognition and worry: a cognitive model of generalised anxiety disorder. Behavioural and Cognitive Psychotherapy, 23: 301-320.
Wells, A. (2009). Metacognitive Therapy for Anxiety and Depression. New York, NY: The Guilford Press.
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