La relazione con gli uomini e la violenza sulle donne

Citazione Consigliata: Cheli, S. (2023). “La relazione con gli uomini e la violenza sulle donne” [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2023/11/20/La relazione con gli uomini e la violenza sulle donne/

 

Nel mio lavoro ho purtroppo incontrato molte ragazze o donne vittime di violenza. “Purtroppo” non perché non lavori solitamente o non voglia lavorare con questo tipo di problematiche. Ma perché la frequenza di questi episodi mi turba sempre. Nonché il fatto che il contesto relazionale nel quale avvengono quasi sempre è la relazione di coppia con un uomo.

 

I dati e l’esperienza clinica non danno spiegazioni valide per tutti. Per cui, tutte le ipotesi che dopo ogni evento drammatico affollano giornali e televisioni sono appunto ipotesi. Quello che sappiamo è forse riassumibile in due punti. Da un lato i dati confermano la rilevanza del tema e la sua specificità. In Italia, ad esempio, la Polizia di Stato (Servizio Analisi Criminale, 2023) mostra come stabilmente circa ogni tre giorni una donna venga uccisa. Nel 2023 la maggioranza assoluta delle donne uccise sono state uccise nella relazione di coppia con il partner o marito (51,96% di tutte le possibili relazioni o tipologie di omicida). Dall’altro lato questo tipo di violenza non è specifico della relazione in sé quanto piuttosto dell’essere una donna in relazione con un uomo: ogni 100 partner uccisi, meno di 9 sono uomini uccisi da donne (per l’esattezza 8,63%, in una popolazione italiana in cui le donne sono il 51,3% del totale). Dunque non parliamo di un problema generico di violenza, parliamo di un tipo ricorrente di violenza in cui il genere predice chiaramente chi sia la vittima e chi l’omicida.

 

Per quanto alcuni fattori protettivi o di rischio sembrano emergere dalle meta-analisi sulla violenza domestica o meglio sulla intimate partner violence (es. età maggiore della vittima e contesto familiare con più alta scolarizzazione sembrerebbero fattori protettivi, mentre le gravidanze non pianificate un fattore di rischio), i dati non forniscono indicazioni chiare. O meglio fanno emergere un bias costante e un focus di ricerca auspicabile. Il bias è l’assenza di studi longitudinali sui perpetrator (si studia primariamente la vittima e poco colui che agisce il crimine violento), mentre il focus è la dimensione sistemica del problema per cui senza comprendere e agire sul contesto difficilmente si otterranno cambiamenti significativi (Yakubovitch et al., 2018). Abbiamo chiaro che l’essere vittime di violenza espone le donne a rischi maggiori di avere problemi di salute mentale e fisica: sappiamo di un aumento di sintomi depressivi e post-traumatici gravi nonché addirittura di un rischio aumentato di diagnosi oncologica (Bacchus et al., 2018; Reingle Gonzalez et al., 2018). Non abbiamo invece chiaro cosa serva per ridurre il problema. O meglio sembra che vi sia spesso interesse a formulare interventi monodimensionali che contrastino quel che sappiamo e non sappiamo sul fenomeno. Se il contesto in cui avviene solitamente il reato è un contesto relazionale stretto come quello della coppia, è difficile pensare che senza una visione sistemica del problema si addivenga a dei cambiamenti. I dati a livello mondiale ci dicono ad esempio (e non vedo come non restare scioccati e ignorare il fenomeno leggendo questi numeri estratti da due importanti meta-analisi) che nel corso della loro vita di bambine 1 su 4 subirà violenze sessuali e nel corso della loro vita di donne adulte 1 su 2 subirà violenze fisiche (Alhabib et al., 2010; Qu et al., 2022).

 

Nel corso di numerose psicoterapie ho ascoltato storie in cui il tema ricorrente era un senso di impossibilità a sfuggire a questa spada di Damocle. Per quanto il mio lavoro possa rappresentare una lente forse distorta (i dati di prevalenza sulla violenza di genere sale a 65-87% nei reparti psichiatrici), quello che stupisce è come donne con sintomatologie minime e in terapia per temi ben diversi spesso finiscano per raccontare episodi di violenza. Ma le storie che chi fa politica e giornalismo dovrebbe maggiormente ascoltare sono quelle sul perché si viva un senso di impossibilità a scappare dal perpetrator. Tra le molte narrazioni e vissuti personali non riesco a non riconoscere tre ricorrenze: un senso fisico, automatico di blocco di fronte alla violenza, alla sua soverchiante imprevedibilità; una distanza dalle persone che stanno attorno che giorno dopo giorno viene scavata dal senso interno di colpa, vergogna e da giudizi e pregiudizi esterni impendo qualsiasi grido di aiuto; ed infine la cruda brutalità dei vincoli economici che limitano la possibilità per le donne di pensare e perseguire vie di fuga o rinascita.

 

E noi cosiddetti esperti di salute mentale ci confrontiamo ancora ed ancora con editoriali e meta-analisi che rimarcano come pochissimo è stato fatto per sviluppare interventi adeguati per prevenire (a livello sistemico) tali fenomeni e intervenire (a livello clinico) sugli effetti devastanti che ne conseguono (Oram et al., 2017; Soldevilla Alberti, 2017).

 

Simone Cheli

 

Bibliografia

Alhabib, S., Nur, U., & Jones, R. (2010). Domestic violence against women: Systematic review of prevalence studies. Journal of Family Violence, 25(4), 369–382. https://doi.org/10.1007/s10896-009-9298-4

Bacchus, L. J., Ranganathan, M., Watts, C., & Devries, K. (2018). Recent intimate partner violence against women and health: a systematic review and meta-analysis of cohort studies. BMJ open, 8(7), e019995. https://doi.org/10.1136/bmjopen-2017-019995

Oram, S., Khalifeh, H., & Howard, L. M. (2017). Violence against women and mental health. The lancet. Psychiatry, 4(2), 159–170. https://doi.org/10.1016/S2215-0366(16)30261-9

Qu, X., Shen, X., Xia, R., Wu, J., Lao, Y., Chen, M., Gan, Y., & Jiang, C. (2022). The prevalence of sexual violence against female children: A systematic review and meta-analysis. Child abuse & neglect, 131, 105764. https://doi.org/10.1016/j.chiabu.2022.105764

Reingle Gonzalez, J. M., Jetelina, K. K., Olague, S., & Wondrack, J. G. (2018). Violence against women increases cancer diagnoses: Results from a meta-analytic review. Preventive medicine, 114, 168–179. https://doi.org/10.1016/j.ypmed.2018.07.008

Servizio Analisi Criminale (2023). Omicidi volontari e violenza di genere. Retrieved from: https://www.interno.gov.it/it/stampa-e-comunicazione/dati-e-statistiche/omicidi-volontari-e-violenza-genere

Soldevilla Alberti, J.M. (2017). Violenza Domestica: Il Dilemma del Cambiamento [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2017/09/06/violenza-domestica/

Yakubovich, A. R., Stöckl, H., Murray, J., Melendez-Torres, G. J., Steinert, J. I., Glavin, C. E. Y., & Humphreys, D. K. (2018). Risk and Protective Factors for Intimate Partner Violence Against Women: Systematic Review and Meta-analyses of Prospective-Longitudinal Studies. American journal of public health, 108(7), e1–e11. https://doi.org/10.2105/AJPH.2018.304428

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