I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO NELLE BAMBINE

Citazione consigliata: Tacchi, A. (2019). I disturbi del comportamento nelle bambine [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2019/08/08/i-disturbi-del-comportamento-nelle-bambine

 

I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO NELLE BAMBINE

 

Nella categoria comunemente definita dei disturbi del comportamento confluisce un’ampia gamma di condotte socialmente “disturbanti”, quali l’aggressività, la impulsività, l’oppositività e l’iperattività, che possono caratterizzare il comportamento dei bambini in diverse età. Queste problematiche comportamentali possono avere carattere episodico, oppure presentarsi in determinate fasi evolutive per poi regredire, oppure possono persistere in forma più stabile e diffusa ai vari ambiti di vita e pertanto rappresentare un vero e proprio quadro psicopatologico.

 

Solitamente parlando di condotte ribelli, aggressività, irrequietezza motoria, scarso senso del pericolo, si fa riferimento ai bambini o adolescenti maschi: questo perché nelle classificazioni internazionali sia i Disturbi dirompenti, del controllo degli impulsi e della condotta che il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD) hanno una prevalenza nettamente diversa nei due generi e molto superiore nei maschi piuttosto che nelle femmine (American Psychiatric Association DSM-V 2013).

 

Esistono numerosi studi che esaminano le differenze di genere nel comportamento aggressivo in bambini ed adolescenti (Teymoori et al 2018, Cleverley 2012); sia maschi che femmine possono esprimere comportamenti anche molto aggressivi, ma generalmente nei maschi è più spesso presente l’aggressività diretta o espressa fisicamente (ad esempio colpire, ferire), mentre l’aggressività espressa indirettamente (ad esempio minacciare, insultare, umiliare) sembra presente in entrambe i generi, in misura leggermente maggiore nelle femmine. Sembra che questa differenza sia presente in molti paesi e sia pertanto piuttosto indipendente da fattori culturali (Lansford et al 2012).

 

Sono stati individuati anche determinanti genetici sia per i comportamenti di aggressione fisica che indiretta, differenti nei due generi (Baker et al 2008). Sembra quindi che l’aggressività manifestata più frequentemente dai maschi sia più “evidente”, perché fisica e diretta, mentre invece l’aggressività indiretta, di carattere relazionale, psicologico e più spesso espressa dalle femmine sia meno “eclatante” e forse per questo meno riconosciuta. Alcuni ricercatori hanno infatti ipotizzato che i disturbi del comportamento non vengano sempre identificati e quindi diagnosticati nelle bambine, sollevando interrogativi sulla validità delle attuali tassonomie (Lahey et al 2000, Lehto-Salo et al 2009).

 

Studi che analizzano i fattori che precedono la comparsa di aggressività e disturbi del comportamento hanno trovato differenze tra i due generi: la presenza di tratti ansiosi e depressivi e difficoltà scolastiche rappresenta un importante fattore predittivo di aggressività nelle femmine, mentre la presenza di conflitti familiari ed iperattività precedono più spesso il comportamento antisociale nei maschi (Harachi et al 2006).

 

Il Disturbo da Deficit di Attenzione ed Iperattività (ADHD) in forma combinata si ritrova più spesso nei maschi, mentre nelle femmine compare più spesso nella presentazione senza iperattività (Disturbo da Deficit dell’attenzione) (Nussbaum 2012); inoltre le femmine presentano più spesso in associazione manifestazioni internalizzanti (depressive, ansiose) e quindi meno riconoscibili rispetto ai tratti esternalizzanti (aggressività, oppositività) presenti più spesso nei maschi (Tung et al 2016).

 

Studi longitudinali (Ettekal et al 2017) evidenziano che le diverse forme di comportamento aggressivo tra pari tendono a mantenersi nell’infanzia e nell’adolescenza, in modo simile nei maschi e nelle femmine. Risulta pertanto particolarmente importante intervenire precocemente su queste problematiche poiché in entrambe i generi si mantengono stabili nel tempo e possono evolvere in condotte antisociali anche molto gravi in età adulta (Shaeffer et al 2006).

 

Attualmente esistono ancora pochi studi riguardo alle differenti manifestazioni dei disturbi del comportamento nelle bambine, soprattutto in Italia. Identificare queste differenze potrebbe consentire lo sviluppo di strumenti diagnostici appropriati alle caratteristiche comuni e differenti per i maschi e per le femmine.

 

Sarebbe importante quindi saper riconoscere tratti più “tipici” dei maschi quali aggressività, impulsività, oppositività e iperattività, anche quando sono presenti nelle bambine, aldilà dei pregiudizi dovuti al genere, per poter predisporre programmi di prevenzione e trattamento adeguati.

 

Dott.ssa Annalisa Tacchi

Psicologa Psicoterapeuta

Dirigente Psicologo UO2  IRCCS Stella Maris Pisa

 

BIBLIOGRAFIA:

American Psychiatric Association. “Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders. 5th ed.” Arlington, Va.: American Psychiatric Association; 2013:59-65

Baker LA, Raine A, Liu J, Jacobson KC. “Differential genetic and environmental influences on reactive and proactive aggression in children” Journal of Abnormal Child Psychology. 2008 Nov;36(8):1265-78

Cleverley K, Szatmari P, Vaillancourt T, Boyle M, Lipman E. “Developmental trajectories of physical and indirect aggression from late childhood to adolescence: sex differences and outcomes in emerging adulthood.” Journal of American Academy of Child & Adolescent Psychiatry. 2012 Oct;51(10):1037-51

Ettekal I, Ladd GW “Developmental Continuity and Change in Physical, Verbal and Relational Aggression and Peer Victimization from Childhood to Adolescence” 2017 Developmental Psychology Sep; 53(9): 1709–1721.

Harachi TW, Fleming CB,White HR, Ensminger ME, Abbott RD, Catalano RF, Haggerty KP “Aggressive Behavior Among Girls and Boys DuringMiddle Childhood: Predictors and Sequelae of Trajectory” 2006 Aggressive Behavior Volume 32, pages 279–293

Lahey BB, Schwab-Stone M, Goodman SH, Waldman ID, Canino G, Rathouz PJ, Miller TL, Dennis KD, Bird H, Jensen PS. “Age and gender differences in oppositional behavior and conduct problems: a cross-sectional household study of middle childhood and adolescence” Journal of Abnormal Psychology. 2000 Aug;109(3):488-503.

Lehto-Salo P, Närhi V, Ahonen T, Marttunen M “Psychiatric comorbidity more common among adolescent females with CD/ODD than among males” Nordic Journal of Psychiatry. 2009;63(4):308-15.

Lansford JE,Skinner AT, Sorbring E, Di Giunta L, Deater-Deckard K, Dodge KA, Malone PS, Oburu P, Pastorell C, Tapanya S, Uribe Tirado LM, Zelli A, Al-Hassan SM, Alampay LP, Bacchini B, Bombi AS, Bornstein MH, Chang L “Boys’ and Girls’ Relational and Physical Aggression in Nine Countries” 2012 Aggressive Behavior; 38(4): 298–308

Nussbaum NL. “ADHD and female specific concerns: a review of the literature and clinical implications” 2012 Journal of Attention Disorder Feb;16(2):87-100.

Schaeffer CM, Petras H, Ialongo N, Masyn KE, Hubbard S, Poduska J, Kellam S “A comparison of girls’ and boys’ aggressive-disruptive behavior trajectories across elementary school: prediction to young adult antisocial outcomes” Journal of Consulting and Clinical Psychology 2006 Jun;74(3):500-10.

Teymoori A, Côté SM, Jones BL, Nagin DS, Boivin M, Vitaro , Orri M, Tremblay RE. “Risk Factors Associated With Boys’ and Girls’ Developmental Trajectories of Physical Aggression From Early Childhood Through Early Adolescence” Journal of American Medical Association 2018 Dec 7;1(8):186-364

Tung I, Li JJ, Meza JI, Jezior KL, Kianmahd JS, Hentschel PG, O’Neil PM, Lee SS. “Patterns of Comorbidity Among Girls With ADHD: A Meta-analysis” Pediatrics. 2016 Oct;138(4)

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