La Psicologia ad Halloween e la Scoperta di Nuovi Mondi

Citazione Consigliata: Cheli, S. (2019). La Psicologia ad Halloween e la Scoperta di Nuovi Mondi [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2019/10/31/halloween/

Nonostante mi avessero accompagnato in libreria per comprare un libro, sin da subito adocchiai un grande planisfero colorato. Credo di aver passato molte più ore ad osservare le regioni del mondo di cui niente sapevo rispetto alle ore che i miei insegnanti avrebbero voluto io dedicassi allo studio di cose ben più note.

A distanza di quasi 20 anni da quando ho deciso di dedicare la mia vita professionale alla psicologia sono (ancora) pienamente convinto che il motivo risieda nel fatto che la mente e l’uomo nel suo insieme restano l’unico ambito realmente inesplorato della nostra era.

E se oltretutto decliniamo il sapere psicologico nel vissuto di ogni singola persona allora davvero hic sunt leones, qui ci sono i leoni (per i non fanatici di cartografia questa frase copriva le zone delle mappe dove non avevamo la benché minima idea di cosa vi fosse)! E sono altresì pienamente convinto che ognuno di noi e la mente umana nel suo insieme rappresenti davvero un’area inesplorata o meglio un’area di scoperte (Rose, 2005).

Dovremmo forse dedicare festività quali Halloween o il carnevale, in cui si presuppone che tutto sia concesso e che si debba sperimentare qualcosa di diverso rispetto all’usuale, a mettere in discussione, almeno per un giorno, ogni nostra convinzione su cosa sia la psicologia e su cosa pensiamo di aver compreso di quelle persone che per indolenza chiamiamo pazienti.

Se gli esploratori infatti fossero state persone dalle credenze immodificabili ben poco avremmo scoperto. Ed anche quando hanno pensato di aver dogmaticamente ragione scoprivano qualcosa di nuovo nonostante questa errata convinzione! Si pensi, ad esempio, al cocciuto Cristoforo Colombo che a lungo insistette nell’affermare come le Americhe non fossero le Americhe.

La scienza e la conoscenza per definizione procedono per accumulazione progressiva, per integrazione sinergica e per un costante e tendenzialmente incoerente cambiamento di prospettiva. Quando la scienza fa questo è realmente scienza, è realmente scoperta. Quando se ne dimentica diviene difficilmente distinguibile da un culto o da un dogma.

I greci non sono diventati i fondatori della nostra civiltà mantenendo la loro purezza originale. Anche perché è bene ricordare che gli Elleni erano né più né meno un gruppo di pastori sparsi tra piccole isole. I greci divennero greci razziando idee, conoscenze e strumenti agli egiziani che spesso deridevano e ai persiani che tanto odiavano (Meier, 1996).

Dunque che sia un Halloween di pensieri eterodossi per tutti gli psicologi, psicoterapeuti e psichiatri!

 

Post Scriptum

Per chi avesse ancora voglia di leggere, consiglio le sagge parole di un maestro della psicoterapia sul triste destino delle innovazioni:

“Sfortunatamente, una volta che l’utilità di una [nuova] teoria è stata provata in maniera pur modesta e limitata, questa spesso acquisisce una natura capziosa. Dopo aver chiarito talune ambiguità ed  esser sopravvissuta alle critiche iniziali, comincia a raccogliere una cricca di discepoli. I pensatori meno creativi tendono ad accettare la teoria incondizionatamente ed espongono i sui poteri e la sua terminologia esplicativa al mercato della scienza. Sostengono tenacemente le loro affermazioni e le difendono ciecamente e senza riserva contro ogni oppositore. Col tempo diventa un dogma rigido e sacro sino al punto in cui l’autorità rimpiazza l’utilità e la validità empirica. Uomini intelligenti divengono discepoli religiosi: la loro teoria è una dottrina di verità, non più una guida verso l’ignoto” (Millon, 1969, p. 40).

 

Dott. Simone Cheli

Psicologo Psicoterapeuta

Bibliografia

Meier, C. (1996). Atene. La Città che Inventò la Democrazia e Diede un Nuovo Inizio alla Storia. Torino: Garzanti.

Millon, T. (1969). Modern Psychopathology. Philadelphia: Saunders.

Rose, S. (2005). The Future of the Brain: The Promise and Perils of Tomorrow’s Neuroscience. Oxford: Oxford University Press.

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