“Good vibes only” ovvero l’altra faccia della positività
Citazione Consigliata: Floridi, M. (2022). “Good vibes only” ovvero l’altra faccia della positività. [Blog Post]. Retrieved from: https://www.tagesonlus.org/2022/07/07/good-vibes-only
Negli ultimi anni siamo stati inondati di podcast, libri e influencer che ci dicono che bisogna essere postivi, che per raggiungere i nostri obiettivi basta volerlo. Sembra come se l’essere positivi sia un prerequisito per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Questo atteggiamento è riscontrabile in qualsiasi contesto della vita, dalla scuola, alla salute, fino al lavoro. La positività è un assetto mentale. È conveniente, accessibile, fornisce conforto e opportunità. La positività ispira, motiva e soprattutto vende.
Come risultato di questa nuova tendenza, specialmente nell’ultimo anno, si è iniziato sempre di più a parlare di toxic positivity.
La toxic positivity viene definita come l’atto di rifiutare o negare lo stress, la negatività o altre esperienze negative esistenti, cercando sempre di essere positivi (Sokal, Trudel, & Babb, 2020). Viene sottolineata quindi la tendenza ad essere costantemente positivi e felici che viene percepita come la normalità, mentre si rifiuta completamente ogni emozione negativa. Ciò suggerisce che chiunque non aderisca a questa norma totalmente irrealistica è imperfetto e ha bisogno di un cambiamento.
Alcuni esempi di toxic positivity sono i seguenti:
- Andrà tutto bene!
- Non piangere!
- Con il tempo si sistemerà tutto!
- Poteva andare peggio, dai!
- Tutto accade per una ragione.
La persona quindi é portata a negare l’emozione negativa e a sopprimerla, così facendo implicitamente dice a se stessa e agli altri che quell’emozione non dovrebbe esistere ed è sbagliata (Goodman, 2022). Come conseguenza di ciò le persone che sperimentano la toxic positivity tendono a provare vergogna, si arrabbiano con loro stesse per aver provato una determinata emozione, che pensano di non dover provare. Successivamente quando provano ad essere positive, a sorridere della situazione, si arrabbiano ancora di più perché in realtà non si sentono positive o sollevate.
Tutto questo può risultare problematico perché le emozioni, sia negative che positive, sono utili per la nostra sopravvivenza, in quanto ci danno informazioni su ciò che sta accadendo all’interno del nostro corpo e nell’ambiente circostante. Le emozioni negative quindi vanno comprese e accettate e non soppresse o negate.
La ricerca ha dimostrato che la tendenza a negare e cercare di sopprimere le emozioni è in realtà disadattiva e può portare ad un peggioramento della salute mentale dell’individuo. Ad esempio è stato osservato che una risposta emotiva ridotta contestuale alla situazione che la elicita porta a sperimentare emozioni più intense in seguito (Campbell-Sills, Barlow, Brown, & Hofmann, 2008). Inoltre accantonare i pensieri negativi e sostituirli con una positività quasi forzata non li fa sparire, così come cercare di non provare emozioni negative come tristezza, rabbia e frustrazione può portare a sfogarsi in altri modi, dall’uso di sostanze al mettere in atto comportamenti a rischio (Ford, Lam, John, & Mauss, 2018) . Oltre agli effetti sulla salute mentale, la soppressione emotiva ha anche conseguenze significative sul piano fisico, poiché causa uno stress elevato sul corpo (Goodman, 2022).
La positività di per sé non sempre è negativa, anzi in alcuni casi può essere utile, è stato osservato infatti che sentimenti positivi come la gratitudine e l’ottimismo hanno un effetto diretto sulla salute. Le persone che riportano provare più frequentemente sentimenti positivi hanno una vita sociale più ricca e si impegnano in comportamenti volti alla promozione della salute (Goodman, 2022).
Cosa si può fare per affrontare la toxic positivity?
- Praticare la mindfulness. La mindfulness consiste nel “prestare attenzione di proposito, al momento presente, e senza giudicare” (Kabat-Zinn, 2003). Praticare la mindfulness può essere un buon modo per smettere di evitare o sopprimere le emozioni negative. L’obiettivo è quello di essere consapevoli di ciò che sta accadendo e di ciò che si sta vivendo e quindi scegliere di accettare quelle emozioni così come sono.
- Coltivare l’auto-compassione. L’auto-compassione può essere molto utile poiché ci insegna ad essere gentili e compassionevoli verso noi stessi quando si stanno provando emozioni negative o si vivono situazioni difficili. È importante ricordare che nessuno può essere sempre positivo. È del tutto normale e salutare avere emozioni negative e non bisogna essere duri e critici verso noi stessi per ciò che ci sta provando.
- Non negare le emozioni negative. Come abbiamo detto tutte le emozioni sono utili, anche quelle negative.
È importante ricordare che nel cercare di aiutare gli altri non sempre saremo in grado di dire la cosa “giusta”. Ci sono però quattro ingredienti fondamentali da inserire nella nostra comunicazione che possono esserci utili e questi sono: la curiosità, l’empatia, la comprensione e la validazione delle emozioni e delle esperienze altrui.
Psicologa
BIBLIOGRAFIA
- Campbell-Sills, L., Barlow, D. H., Brown, T. A., & Hofmann, S. G. (2006). Acceptability and suppression of negative emotion in anxiety and mood disorders. Emotion, 6(4), 587–595. https://doi.org/10.1037/1528-3542.6.4.587
- Ford, B. Q., Lam, P., John, O. P., & Mauss, I. B. (2018). The psychological health benefits of accepting negative emotions and thoughts: Laboratory, diary, and longitudinal evidence. Journal of personality and social psychology, 115(6), 1075–1092. https://doi.org/10.1037/pspp0000157
- Goodman, W. (2022). Toxic Positivity: Keeping It Real in a World Obsessed with Being Happy. TarcherPerigee.
- Kabat-Zinn, J. (2003). Mindfulness-based interventions in context: Past, present, and future. Clinical Psychology: Science and Practice, 10(2), 144–156. https://doi.org/10.1093/clipsy.bpg016
- Sokal, L., Eblie Trudel, L., & Babb, J. (2020). It’s okay to be okay too. Why calling out teachers’“toxic positivity” may backfire.
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