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Regolazione emotiva e attaccamento nei legami di coppia

Citazione Consigliata: Manfredini, E. (2022). “Regolazione emotiva e attaccamento nei legami di coppia” [Blog Post]. Retrieved from:  https://www.tagesonlus.org/2022/08/21/regolazione-attaccamento-coppia

 

I legami di coppia sono oggi sempre più basati sulla soddisfazione dei bisogni di vicinanza e intimità che costituiscono dunque un aspetto centrale della vita affettiva degli esseri umani. In tal senso sono numerosi gli studi che prendono in esame le dinamiche e le problematiche della qualità della relazione e della soddisfazione percepita dai partner (Velotti & Zavattini, 2011).

 

Le emozioni e la loro regolazione giocano in questo contesto un aspetto importante nel setting di coppia: le coppie infatti generalmente intraprendono una terapia in seguito a una crisi che comporta intensi sconvolgimenti emozionali o distanza emotiva e mancanza di affetto (Doss, Simpson & Christensen, 2004).

 

Le emozioni sono dei processi mentali che creano uno stato di prontezza all’azione predisponendoci a comportarci in un dato modo e influenzando il flusso degli stati mentali; hanno dunque una funzione fondamentale nell’aiutarci a conoscere e interagire con l’ambiente, soprattutto all’interno delle relazioni con gli altri significativi.

 

Siegel (1999) afferma: “L’organizzazione della mente è determinata in molti modi dall’autoregolazione degli stati emotivi. Il modo in cui sperimentiamo il mondo, ci relazioniamo con gli altri e troviamo significato nella vita dipende da come regoliamo le nostre emozioni” (p. 245). Le emozioni riflettono dunque il modo in cui la mente attribuisce significato agli eventi interni ed esterni, e utilizza le risorse attentive per favorire l’elaborazione di tali rappresentazioni.

 

Nelle coppie in crisi i partner generalmente si trovano bloccati in modalità di interazione irrigidite dove reciprocamente l’elaborazione e la regolazione delle proprie risposte emotive producono difficoltà relazionali non consentendo di stabilire un legame sicuro. In questo senso le emozioni assumono un ruolo primario nel determinare il comportamento di attaccamento all’interno della relazione (Dattilio, 2018).

 

Le crisi possono emergere da problemi relativi sia ai deficit che agli eccessi nel provare e manifestare le emozioni. Alcune persone prestano poca attenzione ai propri stati emotivi per cui tendono a trascurarli anche nelle relazioni intime. Questo accade ad esempio quando nella famiglia di origine si è esperito che manifestare emozioni sia “inappropriato” o “pericoloso”, per cui dire cosa si sta provando può significare sentire di perdere il controllo di sé o ritenere che gli altri non siano veramente interessati a come ci sentiamo.

 

Altre persone invece provano emozioni molto intense in risposta a eventi anche minimi e hanno scarse capacità di controllo, di conseguenza l’emotività può essere espressa in modo distruttivo, ad esempio offendendo il partner. Questo può accadere quando nelle esperienze passate forti manifestazioni emotive sono state l’unico modo per ottenere l’attenzione di altri significativi o per ridurre una tensione emotiva quando le capacità di auto-consolazione non erano sufficienti (Epstein & Baucom, 2002).

 

Le difficoltà nella regolazione dei propri stati interni e nell’espressione di emozioni come ansia, rabbia e tristezza dunque fa sì che l’interazione relazionale avvenga con modalità che favoriscono il conflitto e riducono la soddisfazione all’interno della coppia perché associate a deficit nell’utilizzare strategie che permettano alle persone di rispondere in modo non aggressivo quando sono turbate (Dutton & White, 2012).

 

Le teorie dell’attaccamento sostengono che le persone imparano a regolare le proprie emozioni attraverso l’esperienza relazionale con le figure di riferimento nell’infanzia e che tali esperienze influenzino le strategie di regolazione emotiva che verranno utilizzate da adulti all’interno di altri legami significativi, evidenziando dunque un rapporto tra l’attaccamento e il modo in cui sono vissute le relazioni (Bowlby, 1989).

 

Fisher e Crandell (2001) in questo senso parlano di attaccamento complesso per indicare la natura duale dell’attaccamento di coppia dove i modelli rappresentazionali sicuri costruiti nell’infanzia sarebbero collegati a una capacità di reciprocità nella relazione di coppia, mentre modelli insicuri sarebbero associati a posizioni fisse e modelli relazionali rigidi. Ciò significa che la qualità del legame di coppia è caratterizzato dall’incontro fra le strategie di regolazione delle emozioni derivanti dalla storia personale dei due partner e dall’incastro fra i reciproci modelli di attaccamento (Velotti & Zavattini, 2007).

 

Nell’attaccamento di coppia insicuro di tipo distanziante entrambi i partner negano i sentimenti di dipendenza e vulnerabilità generando un legame insoddisfacente sul piano dell’intimità, mentre in quello di tipo preoccupato vengono espressi sentimenti di deprivazione con la convinzione reciproca che l’altro non soddisfi i propri bisogni di supporto emotivo.

 

In altri pattern di attaccamento insicuro può inoltre accadere che uno dei partner si senta costantemente abbandonato mentre l’altro sia infastidito da tali bisogni di dipendenza e vi risponda minimizzando l’importanza del legame per cui l’altro conseguentemente esaspera le richieste di rassicurazione sul piano affettivo: si genera in questo modo una dinamica del tipo “inseguitore-distanziatore” spesso altamente conflittuale.

 

Gli attaccamenti di coppia sicuri sono invece caratterizzati dalla possibilità di esperire liberamente sia sentimenti di dipendenza dove portare i bisogni di conforto e vicinanza, sia i bisogni di autonomia e indipendenza dove l’allontanamento dell’altro non viene vissuto come una minaccia di perdita; un incastro dunque che esprime un maggiore equilibrio fra gli aspetti legati alle istanze individuali e a quelle del sistema coppia.

 

Le ricerche sull’attaccamento adulto considerano quindi il legame di coppia come un costrutto relazionale all’interno del quale sono svolte funzioni di protezione e sostegno emozionale secondo una reciprocità flessibile e complementare, caratteristica questa che lo contraddistingue dall’attaccamento infantile basato invece su un legame di tipo asimmetrico fra bambino e caregiver. La disfunzioni all’interno dei legami di coppia rappresenterebbero perciò un fallimento delle capacità di sintonizzazione con l’altro e dei processi di regolazione emotiva legati a una incapacità nel mettere in discussione gli schemi ripetitivi derivanti dalle proprie esperienze evolutive: se tali stili di attaccamento sono stati infatti utili per rispondere alle modalità interpersonali delle figure di riferimento nell’infanzia costituiscono invece un limite nella vita relazionale adulta (Velotti & Zavattini, 2011).

 

Il lavoro terapeutico è in questo senso lo spazio dove diventa possibile riconoscere e comprendere quali schemi siano stati “messi in scena” nella coppia e come essa venga reciprocamente utilizzata in modo da poter sviluppare e migliorare le capacità di regolazione affettiva e di vicinanza all’interno di un legame adulto (Clulow, 2009; Zavattini, 2010a).

 

 

Dott.ssa Elisa Manfredini

Psicologa Psicoterapeuta

(Iscrizione all’Ordine Psicologi della Toscana n. 5614)

 

 

Bibliografia

Bowlby, J. (1989). Una base sicura. Applicazioni cliniche della teoria dell’attaccamento. Milano: Raffaello Cortina

Clulow, C. (2009). Rispecchiamento e incontro nelle menti nella psicoterapia di coppia. In Carli L., Cavanna D., Zavattini G.C., Psicologia delle relazioni di coppia. Modelli teorici ed intervento clinico. Bologna: Il Mulino

Dattilio, F.M. (2018). Terapia cognitivo comportamentale per le coppie e le famiglie. Trento: Centro Studi Erikson

Doss, B.D., Simpson, L.E. & Christensen, A. (2004). Why do couples seek marital therapy? Professional Psychology: Research and Practice, 35 (6), 608-614

Dutton, D.G. & White, K.R. (2012). Attachment insecurity and intimate partner violence. Aggression and Violent Behavior, 17(5), 475-481

Epstein, N.B. & Baucom, D.H. (2002). Enhanced cognitive-behavior therapy for couples: A contextual approach. Washington, Dc: American Psychological Association

Fisher, J. & Crandell, L. (2001). I modelli di relazione di coppia. In Clulow C. (a cura di), Attaccamento adulto e psicoterapia di coppia, Roma: Borla, 2003

Siegel, D. (1999). The developing mind. New York: Guilford Press
Velotti, P. & Zavattini, G.C. (2007). The encounter with the other in the couple relationship:

the area of mutuality. Funzione Gamma Journal, 21, http://www.funzionegamma.edu/ Velotti, P. & Zavattini, G.C. (2011). Attaccamento adulto e relazione di coppia: schemi del

passato e disconnessioni del presente. Psiche, 1 http://www.psiche-spi.it/Psiche/home.html

Zavattini, G.C. (2010a). Psicoterapia di coppia: la prospettiva psicanalitica e dell’attaccamento. Quaderni CPD, 9, 7-20

 

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